LA MIA PRATICA

CHE TIPO DI YOGA INSEGNO

Pratico e insegno hatha yoga e la mia pratica è fisicamente intensa. È fuoco, passione, vitalità. Nasce dal bisogno di muovere il corpo con gioia, ritmo, con la musica, nella vita, sul tappetino. Di sentirlo e di farne lo strumento di conoscenza di se stessi e della realtà.

È vero che il mio maestro Lino Colombi entra nello yoga attraverso aspetti culturali e ideali (comparazione tra le vie spirituali d’Oriente e d’Occidente, Gandhi, la non violenza), ma viene dal mondo delle arti marziali e quando inizia a praticare yoga lo fa intensamente.

A me piace una pratica forte, mi fa sentire viva, mi nutre. Il mio metodo è un connubio, voglio credere equilibrato, di asana eseguite sia con attrezzi (cinture, tondini, mattoni, ecc – ho praticato in Italia e in India con insegnanti certificati B.K.S. Iyengar) che in maniera più libera e dinamica (per qualche anno ho praticato ashtanga vinyasa yoga) a cui vengono integrati pranayama, bandha, mudra di derivazione tantrica (ho praticato con Chiara Spinetti, allieva di Swami Gitananda Giri) e meditazione di tradizione sia yogica (l’incontro nell’ashram di Amma con Vibhu) che vipassana secondo la tradizione di J. Coleman e C. Pensa.

Mi piace molto l’idea della pratica come occasione di cambio di prospettiva, motivo per cui ritengo le posizioni capovolte così importanti: l’inversione di alto-basso. E nella pratica coltivo anche gli opposti complementari: per esempio il dinamismo degli asana e la stasi nella meditazione.

Il respiro ha un ruolo fondamentale: prima come percezione del proprio respiro naturale, poi come ‘allenamento respiratorio’. Le vere e proprie pratiche di pranayama, la scienza del respiro, introducono poi agli aspetti più interiori dello yoga.

La mia scelta nello yoga è di abbracciare una spiritualità laica. Non mi sentirete nominare Dio, indipendentemente dal mio credo. La scelta è stata fatta per accogliere tutti e rispettare ognuno. Lo yoga del resto non è né una religione né un dogma.

Aspetti molto importanti della mia pratica sono gli Satkarman, ovvero le pratiche di pulizia interna dello yoga (pulizia dell’intestino, del cranio, della lingua, ecc) che pratico, studio e insegno da anni. È un peccato che molti praticanti non li conoscano. Per alcuni sono un retaggio di uno yoga da fachiri ancorato al passato. Sono invece tecniche propedeutiche alla pratica e fondamentali. Per saperne di più  leggi qui

La mia pratica e il mio metodo si trasformano continuamente ad ogni nuova esperienza di pratica, di vita e di viaggio. Un metodo è una cosa viva. È sempre in evoluzione.